sabato 9 novembre 2002
Aggiornato ore 12.00
 
Uno studente perse la vita in un incidente al casello 10. L'auto finì nel canale e il 19enne morì per annegamento
«Il guard-rail poteva salvargli la vita»
I familiari hanno fatto causa al Comune: udienza il 17 dicembre

di Denis Artioli

VIGEVANO. Gabriele Marchetto aveva solo 19 anni. La mattina dell'8 giugno 2001 percorreva in macchina la statale 494. Poco distante dal Casello 10 la vettura su cui viaggiava terminò fuori strada e si infilò nel canale San Marco, che corre sotto la strada. L'acqua invase l'abitacolo. Gabriele morì per annegamento. I familiari del ragazzo hanno fatto causa al Comune di Vigevano.
L'atto di citazione in giudizio avanti al Tribunale di Vigevano è stato notificato al Comune l'8 ottobre di quest'anno «per accertare che il sinistro nel quale ha trovato la morte Gabriele Marchetto sia avvenuto per causa e responsabilità del Comune stesso».
E' una delle premesse riportate nella delibera approvata dalla giunta comunale l'altroieri, con cui l'amministrazione ha deciso di costituirsi in giudizio, affidando un incarico legale.
«Gli attori (vale a dire i familiari del ragazzo, ndr) chiedono che l'amministrazione sia condannata a risarcire tutti i danni patiti e patiendi dagli stessi, in conseguenza dell'incidente stradale - è scritto nella delibera - danni da liquidarsi nella complessiva somma di euro 750.000,00 ovvero in quella, maggiore o minore, che risulterà, oltre agli interessi legali ed alla rivalutazione monetaria dall'evento al saldo».
L'amministrazione comunale ha affidato l'incarico all'avvocato Vincenzo Alessio, legale della compagnia di assicurazioni con cui il Comune ha stipulato una polizza. I familiari del ragazzo morto nell'incidente, figlio del maresciallo dei carabinieri Francesco Marchetto (comandante la stazione carabinieri di Garlasco) hanno invece incaricato l'avvocato Marinella Bracci, di Garlasco.
Le parti si incontreranno davanti al giudice per la prima udienza il 17 dicembre. La causa della morte di Gabriele Marchetto è il nodo su cui si basa la delicata vicenda legale. «Noi chiediamo al giudice che accerti e valuti le responsabilità del Comune di Vigevano in quell'incidente - afferma l'avvocato Marinella Bracci - Nel punto in cui è uscita l'auto non c'era il guard-rail, mentre sul lato opposto c'era. Il ragazzo non è morto per un trauma dovuto all'incidente, ma è morto annegato: noi riteniamo che se ci fosse stata quella barriera a lato della strada il ragazzo si sarebbe salvato».
Un amico di Gabriele Marchetto, che viaggiava sulla stessa auto, ne era uscito vivo, grazie a una sacca d'aria che si era formata nell'abitacolo e che gli aveva consentito di respirare nelle cinque ore in cui i due giovani erano rimasti imprigionati nell'auto. L'incidente, avvenuto verso le 3, era stato scoperto solo alle 8. La richiesta di risarcimento danni ammonta a 750.000 euro. «Al di là della richiesta di risarcimento - afferma l'avvocato - a noi preme anche sensibilizzare l'amministrazione comunale sotto l'aspetto morale». Il guard-rail, dopo il tragico incidente in cui perse la vita Gabriele Marchetto, è stato posizionato.




L'avvocato Marinella Bracci