Uno studente perse la vita in un incidente al casello 10.
L'auto finì nel canale e il 19enne morì per
annegamento «Il guard-rail poteva salvargli la
vita» I
familiari hanno fatto causa al Comune: udienza il 17
dicembre
di Denis Artioli
VIGEVANO. Gabriele Marchetto aveva solo 19 anni. La mattina
dell'8 giugno 2001 percorreva in macchina la statale 494. Poco distante
dal Casello 10 la vettura su cui viaggiava terminò fuori strada e si
infilò nel canale San Marco, che corre sotto la strada. L'acqua invase
l'abitacolo. Gabriele morì per annegamento. I familiari del ragazzo hanno
fatto causa al Comune di Vigevano. L'atto di citazione in giudizio
avanti al Tribunale di Vigevano è stato notificato al Comune l'8 ottobre
di quest'anno «per accertare che il sinistro nel quale ha trovato la morte
Gabriele Marchetto sia avvenuto per causa e responsabilità del Comune
stesso». E' una delle premesse riportate nella delibera approvata dalla
giunta comunale l'altroieri, con cui l'amministrazione ha deciso di
costituirsi in giudizio, affidando un incarico legale. «Gli attori
(vale a dire i familiari del ragazzo, ndr) chiedono che l'amministrazione
sia condannata a risarcire tutti i danni patiti e patiendi dagli stessi,
in conseguenza dell'incidente stradale - è scritto nella delibera - danni
da liquidarsi nella complessiva somma di euro 750.000,00 ovvero in quella,
maggiore o minore, che risulterà, oltre agli interessi legali ed alla
rivalutazione monetaria dall'evento al saldo». L'amministrazione
comunale ha affidato l'incarico all'avvocato Vincenzo Alessio, legale
della compagnia di assicurazioni con cui il Comune ha stipulato una
polizza. I familiari del ragazzo morto nell'incidente, figlio del
maresciallo dei carabinieri Francesco Marchetto (comandante la stazione
carabinieri di Garlasco) hanno invece incaricato l'avvocato Marinella
Bracci, di Garlasco. Le parti si incontreranno davanti al giudice per
la prima udienza il 17 dicembre. La causa della morte di Gabriele
Marchetto è il nodo su cui si basa la delicata vicenda legale. «Noi
chiediamo al giudice che accerti e valuti le responsabilità del Comune di
Vigevano in quell'incidente - afferma l'avvocato Marinella Bracci - Nel
punto in cui è uscita l'auto non c'era il guard-rail, mentre sul lato
opposto c'era. Il ragazzo non è morto per un trauma dovuto all'incidente,
ma è morto annegato: noi riteniamo che se ci fosse stata quella barriera a
lato della strada il ragazzo si sarebbe salvato». Un amico di Gabriele
Marchetto, che viaggiava sulla stessa auto, ne era uscito vivo, grazie a
una sacca d'aria che si era formata nell'abitacolo e che gli aveva
consentito di respirare nelle cinque ore in cui i due giovani erano
rimasti imprigionati nell'auto. L'incidente, avvenuto verso le 3, era
stato scoperto solo alle 8. La richiesta di risarcimento danni ammonta a
750.000 euro. «Al di là della richiesta di risarcimento - afferma
l'avvocato - a noi preme anche sensibilizzare l'amministrazione comunale
sotto l'aspetto morale». Il guard-rail, dopo il tragico incidente in cui
perse la vita Gabriele Marchetto, è stato posizionato.
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 L'avvocato
Marinella Bracci
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